Il sogno è un miracolo che si ripete ogni notte, non svegliatemi per favore
“Per me, il SOGNO è un messaggio esistenziale. Può condurre alla comprensione del copione della propria Vita, del proprio Karma, del proprio Destino. La bellezza di tutto ciò è che una volta assunta la responsabilità di questo copione, dei nostri sogni, allora siamo in grado di CAMBIARE la nostra vita”. F. Perls
Sono passati svariati secoli da quando si è iniziato a ragionare sui sogni, sul loro significato, sui loro messaggi…eppure, è un mistero sempre vivo che affascina ancora oggi.
Con Freud, si era quasi pensato ad una svolta sull’argomento, perché finalmente aveva assegnato un posto al sogno, l’inconscio, dove risiedono i simboli sostitutivi delle cose. Ed ecco, che la persona prende le sembianze di una casa, i genitori vengono rappresentati nei sogni come re e regine, l’acqua diventa un elemento quasi sempre connesso alla nascita, e così via. Freud scrisse che i sogni sono “adempimenti camuffati di desideri repressi”.
Sebbene si possa essere più o meno d’accordo con la visione freudiana di interpretare analiticamente il sogno, di certo la psicoanalisi ha avuto il merito e si è assunta il coraggio di inserire il sogno in un campo, che era considerato non degno di attenzione scientifica.
Di lì a qualche anno Jung dirà che il sogno non parla soltanto al singolo, ma accomuna tutti, e quindi l’inconscio diventa collettivo. Il sogno si infittisce di un nuovo mistero, è un enigma non solo del singolo ma dell’Umanità. Si aggiunge inoltre per Jung anche un altro elemento o meglio due: il primo riguarda la funzione del sogno di regolare i bisogni, il secondo ha una prospettiva più creativa e propositiva, il sogno non guarda più solo al passato, ma disegna la STRADA del NOSTRO FUTURO.
Ma facciamo un piccolo passo indietro…COSA SONO esattamente I SOGNI?
Sono il prodotto dell’attività cerebrale legato alla fase REM del sonno (Rapid Eye Movement, ovvero piccoli e rapidi movimenti oculari) . Durante questa fase, i neuroni sono interessati da un’intensa attività elettrica, caratterizzata dalla percezione di immagini, suoni, emozioni e pensieri. Talvolta i sogni hanno una struttura narrativa nitida e coerente, in altri casi invece si presentano in maniera confusa, disordinata o spaventosa.
Ad ogni modo esso rappresenta sempre la FOTOGRAFIA dello stato in cui siamo in quel preciso momento in cui sogniamo. Per questo, nel corso di una psicoterapia, diventa importante il lavoro con i sogni. Essi ci offrono elementi che la dimensione cosciente non sempre vede e non sempre coglie.
Secondo l’approccio della Gestalt, sono la via regia per l’integrazione di parti di sé non riconosciute. Quello a cui non abbiamo potuto prestare attenzione può ritornare e torna anche attraverso i sogni. Perché sono «l’espressione più spontanea dell’esistenza dell’essere umano».
Rappresenta una delle tante espressioni della nostra personalità, come può essere il linguaggio, l’arte, la poesia ma a differenza di tutte queste, è carico di una spontaneità totale che lo rende unico e irripetibile ogni notte.
Il sogno è perciò un messaggio esistenziale di noi stessi a noi stessi, su quello che manca nella nostra vita, su ciò che evitiamo di fare e su quelle parti di noi che abbiamo alienato e che costituiscono ora dei “buchi di consapevolezza”.
Spessissimo è un messaggio su una parte di noi che non riconosciamo o che non vogliamo riconoscere e quando il messaggio diventa urgente o drammatico può prendere la forma di un incubo. Quando è ricorrente invece, è segno che è qualcosa che non accettiamo o che non vogliamo affrontare nella vita di tutti i giorni.
Che dobbiamo fare dunque di questo messaggio esistenziale?
“…quel che dobbiamo fare è rimettere insieme i vari frammenti del sogno. Dobbiamo riappropriarci di queste parti proiettate e frammentate della nostra personalità, e riappropriarci del potenziale nascosto che compare nel sogno». (Perls F.)
Ma come?
È importante che il sogno non solo sia ricordato, ma riportato in vita nella seduta col terapeuta, calandosi in esso con l’ausilio delle diverse tecniche che l’approccio gestaltico offre al lavoro con i sogni, per cominciare narrando il sogno al tempo presente, come se stesse accadendo in questo preciso momento.
Bisogna riappropriarci del nostro sogno come qualcosa di ancora vivo e in azione, che attende di essere compreso e riconosciuto come parte di noi stessi.
Un piccolo consiglio:
Mediamente il ricordo onirico rimane vivido per circa 15 minuti dopo il risveglio, se in questo lasso di tempo non ci si concentra su quello che si è sognato, è molto facile che vada perduto completamente o in buona parte.
Una buona pratica può essere quella di tenere un diario sul comodino e annotare i ricordi di quello che si è sognato. All’inizio potrà risultare difficile o forse appunterete solo qualche parola, un’immagine, una sensazione…poca importa, col tempo la pratica migliorerà e ricorderete sempre più dettagli.
Elemento imprescindibile: segnate sempre la data.
BUONI SOGNI…