COSA SONO LE CARTE DIXIT
Dott.ssa Mary Arduino
Dixit è un gioco di carte nato in Francia nel 2008 da un’idea dello psichiatra infantile Jean-Louis Roubira, specializzato nella relazione madre-bambino.
Roubira aveva l’abitudine di ritagliare immagini da riviste per bambini, in buona parte riconducibili alle opere di Charles Perrault, per poi utilizzarle nei suoi percorsi di psicoterapia. Da qui è nato Dixit come modalità per favorire la comunicazione e l’espressione creativa attraverso il linguaggio figurativo e onirico.
Le carte, infatti, sono illustrate con immagini surreali e astratte, che possono essere raccontate in vari modi. Ogni carta non ha né testo né numeri, ma solo disegni realizzati dall’artista Marie Cardouat, che stimolano la fantasia e l’introspezione e permettono di eludere il linguaggio “razionale” entrando nel cuore del sentire.
*Nelle espansioni di Dixit sono stati coinvolti differenti artisti come Clement Lefevre, Xavier Colette, Franck Dion, Carine Hinder e Jerome Pelissier, Paul Echegoyen, Jean-Louis Roubira e Marina Coudray, Sebastien Telleschi.
L’UTILIZZO DELLE IMMAGINI IN TERAPIA
Dott.ssa Linda Tovazzi
In terapia, Dixit permette di mettere in scena l’immaginario della persona. Le illustrazioni sono maschere che parlano in sua vece e aprono le porte alle emozioni più profonde. Il linguaggio simbolico oltrepassa i limiti del verbale e le difese. Le immagini diventano anche storie, narrazioni appartenenti al soggetto che, percependole, le fa sue.
Le carte:
- Forniscono una visione immediata di problemi, conflitti, potenzialità e direzioni che è possibile intraprendere nel percorso terapeutico. Le immagini sono metafore che danno maggiori informazioni sulla situazione interiore che la persona sta vivendo e le sfumature con cui cammina nel mondo.
- Aiutano a comunicare pensieri ed emozioni che sono troppo dolorosi o ancora troppo indefiniti da formulare a parole. Le immagini danno vita a uno spazio narrativo che attraversa le difese e le paure, permettendo alla persona di raccontarsi, ma tenendo allo stesso tempo una distanza di sicurezza.
- Stimolano un processo che consente di capire come la persona si approccia nel qui e ora all’esistenza e quali sono le risorse che può mettere in gioco.
- Favoriscono narrazioni alternative, mostrano nuovi punti di vista rispetto ai vissuti personali, individuando aspetti vitali che fino a quel momento sono stati trascurati.
- All’inizio di un percorso, le carte facilitano la creazione di una relazione tra paziente e terapeuta, sono in grado di creare legami.
COME SI USANO LE CARTE IN UN SETTING CLINICO?
Dott.ssa Linda Tovazzi
Le immagini sono un ponte tra ciò che è esplicito e ciò che non si può dire. Per questo è importante:
- Accogliere qualsiasi racconto con delicatezza, senza interpretare e senza fare domande indagatorie, ma lasciando che la persona si racconti stando nel qui e ora.
- Coltivare la curiosità sulla storia che nasce dall’immagine e fare domande, restando nella metafora che viene presentata. Chi è il protagonista? Cosa sta accadendo? Quale è l’atmosfera che si respira nella carta? Come sono i colori? Quali sensazioni suscita nella persona?
- Lasciare che sia la persona a fare i collegamenti con la propria vita rispetto a quello che vede nella carta, come un artista che si trova a raccontare la propria opera.